lunedì 8 giugno 2009

Intervista al Mister Lorenzo Cargnelutti

Intercettiamo per le vie del centro gemonese il Mister Lorenzo Cargnelutti, appena rientrato da un corso di aggiornamento a Coverciano, e gli poniamo alcune domande sugli Amators Glemone:

Come ha accolto la notizia che per la stagione in corso avrebbe allenato la neonata Amators Glemone?
Felice e responsabilizzato. Sapevo della volontà di rinnovamento voluta dal nocciolo duro dei giocatori dello Stalis Amatori con i quali avevo trascorso la mia prima esperienza di allenatore. C’è stato un confronto limpido durante il quale mi sono rassicurato della validità del progetto. E il primo passo doveva essere appunto la conferma di quel nocciolo duro. Il tutto poi si è formalizzato col presidente e il suo staff, in modo fraterno, di fronte ad un calice di rosso e un piatto di affettato.

Quali garanzie ha chiesto la presidente Zanoni prima di prendere per mano la squadra? Sappiamo che notoriamente il pubblico gemonese è molto esigente e non può fare a meno di risultati e titoli?
Col presidente c’è da tempo perfetta sintonia. Ho chiesto un rafforzamento della rosa in termini quantitativi e qualitativi. Sono stato accontentato. Alla Gemona sportiva dico che la nostra città ha finalmente una squadra che, oltre i frazionismi , la rappresenta degnamente e nella sua totalità nel campionato carnico amatori. Potranno nascere altre squadre, me lo auguro. Ma la titolarità di rappresentare l’intero comune è una responsabilità che ci appartiene e alla quale non ci sottraiamo.

Qual'è il modulo che predilige per la sua squadra? Dalle prime uscite in amichevole e campionato l'abbiamo visto schierare un 4-1-3-2 molto offesivo ma equilibrato. Si andrà avanti sempre così oppure ci potrebbero essere delle variazioni sul tema tattico?
Penso che i numeri, i moduli siano vanitosi artifici con i quali agli appassionati piace discutere di calcio. Non mi fossilizzo su qualcosa di prestabilito. Sarò flessibile. La misura delle mie scelte prenderanno spunto da quello che molti giocatori conoscono bene: parlo delle partitelle che si giocano solitamente tra compagni di squadra a fine allenamento. Caratteristiche? 1) Cura della fase difensiva e di quella offensiva da parte di tutti. 2) serenità e distensione nel vivere la gara 3) determinazione e grinta per primeggiare nei confronti dei compagni.

Abbi scorso i nomi della rosa. Certamente i punteros non mancano: Londero, Gallai, Patat, Cargnelutti, Conzatti.....come pensa di far convivere così tanta potenza offensiva?
Ho parlato con i ragazzi. Preso atto che il calcio ha una sua logica e un suo vissuto per i quali c’è chi è più portato a sacrificarsi per altri compagni maggiormente talentuosi o portati alla rifinitura del gioco, non mi piace l’idea che alcuni giocatori debbano correre inutilmente per la superficialità o la sufficienza di altri. L’unità di misura è l’equilibrio. Se assicurato non ha importanza con quanti attaccanti giochi. Andate a vedere la formazione del Manchester negli ultimi minuti della finale dell’anno scorso col Chelsea.

Obiettivi a medio-lungo termine che si è prefissato?
A breve: vincere. A medio: vincere. A lungo? Lo lascio indovinare a lei.

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